02
agosto
Arriviamo a Nairobi e ad attenderci c'è la nostra guida. Si chiama
George e di primo impatto mi ricorda la guida della Tanzania, cordiale,
simpatico e capace di metterti subito a proprio agio. Saliamo sul
minivan, super attrezzato per fare i safari, e incominciamo a fare
amicizia con Matteo e Jessica, due ragazzi di Modena che fanno lo
stesso nostro giro. Loro, pero', proseguiranno il viaggio nei parchi
della Tanzania quando noi verremo a casa. Purtroppo gli inconvenienti
del viaggio hanno fatto si che altre due persone facenti perte del
nostro gruppo sono gia' arrivate e ci aspettano al Lodge del primo
parco. Usciamo da Nairobi e chiaramente l'impatto visivo è devastante.
Se la si confronta con le nostre città si rischia di fare un salto
nel passato. Tantissima gente per le strade (caotiche e senza regole),
infiniti mercati di frutta, verdura, indumenti esposti su banchi
di legno o teli appoggiati sul suolo. Capanne fatte in lamiera e
legno sono la maggior parte delle case. Verso mezzogiorno arriviamo
ad Arberdare, nelle vicinanze del monte Kenya (5100m) dove lasciamo
le valige, prendiamo l'occorrente per la notte, un pranzo veloce
e ci dirigiamo al Treetop. Veramente singolare e bello. Un Lodge
costruito sugli alberi dove attorno le pozze d'acqua fanno da richiamo
agli animali per l'abbeveraggio, soprattutto durante la notte. E'
qui che incontriamo e conosciamo le due ragazze che fanno parte
del nostro gruppo, Silvia (soprannominata poi La Regina) e Barbara
di Arezzo. A cena facciamo qualche chiacchera e poi andiamo a dormire
perchè la giornata è stata faticosa ma durante la notte ci siamo
alzati un paio di volte per vedere i rinoceronti e le iene che venivano
a bere. In stanza abbiamo una sirena e nel momento in cui ci sono
animali interessanti da vedere il guardiano la fa suonare per fare
in modo di svegliarti. La temperatura è abbastanza fredda, nonostante
siamo a cavallo dell'equatore ma ci troviamo anche a 2200m di altitudine.
03 agosto
Ritorniamo al Lodge del giorno
prima per recuperare i nostri bagagli e ci dirigiamo verso la riserva
naturale Samburu, a nord del monte Kenya. Prima di entrare nel parco
facciamo visita in un villaggio Samburu. Sono una popolazione simili
ai famosi Masai con usanze e costumi leggermente diversi. Il villaggio
è cintato con serie di rovi che fanno da protezione e le capanne
sono fatte di paglia, sterco degli animali e fango. Le condizioni
di vita sono veramente preistoriche. Non hanno acqua, non esiste
la corrente elettrica, non esiste la sanità. Le donne Samburu ci
accolgono con una danza di ben venuto e poi ci fanno visitare le
loro capanne. Arriviamo al parco nel primo pomeriggio. Il lodge
è molto bello masoprattutto è in tema con la savana. Tetto di paglia,
interni in legno ed immerso tra la vegetazione e a pochi metri dal
fiume. L'acqua è rossa (dovuto alla terra) e i coccodrilli sembrano
nuotare bene. Claudio ed io ci guardiamo in faccia ma non diciamo
nulla. Sicuramente se l'hanno costruito in questo posto è perchè
non ci sono problemi. Rimane il fatto che vedere un coccodrillo
a pochi metri è una esperienza emozionante. Facciamo un pranzo veloce
perchè subito dopo partiamo per il primo e vero safari. Siamo carichi
di adrenalina. Nel frattempo George ha aperto il tetto del furgone
cosi possiamo uscire con la testa e le varie macchine fotografiche
e telecamere. Pronti e via davanti al nostro mezzo, circa 1 metro
di distanza un leopardo attraversa la strada con tutta tranquillità
facendoci capire che li è casa sua. Incredibile, è un felino difficile
da vedere in quanto vive solitario sulle piante. Che pelo, che mantello.
Esagerato. Seguendo le strade sterrate ci avviciniamo al fiume e
una famiglia di elefanti fa il bagno. Ci sono circa 10 adulti e
4/5 cuccioli. Un elefante maschio puo pesare fino a 3000Kg. Proseguiamo
seguendo la riva del fiume e incontriamo alcune giraffe reticolate,
una specie che vive solo in questo parco, zebre, impala e poi come
per incanto, di fronte, tre leonesse in fila che ci vengono incontro.
La mia esperienza con i leoni mi dava abbastanza sicurezza ma l'emozione
è tale che la pelle d'oca si fa vedere sulle braccia. Ci fermiamo
con il furgone per non spaventarle e loro ci regalano una bella
sfilata a pochi metri da noi. Si fa sera e con grande soddisfazione
ritorniamo al lodge per una doccia (di polvere c'è ne tanta) e per
mangiare un boccone. Durante la serata ci siamo scambiati le nostre
opinioni e scopro con grande piacere che l'Africa si sta impadronendo
anche degli altri compagni.
04 agosto
Le strade sono un disastro,
piccoli pezzi di asfalto bucato si alterna allo sterrato polveroso.
Ci stiamo dirigendo verso il Lake Nakuru, regno dei fenicotteri
rosa. Ci fermiamo per una sosta e per fare gasolio e sul bordo della
strada una decina di bambini si affacciano e ci chiedono se abbiamo
qualche cosa da dargli. Apro la mia valigi e prendo una confezione
di penne colorate, un po' di quaderni e riempio uno zaino di magliette
che avevo raccolto in Italia prima di partire. Pensavo di aver portato
abbastanza materiale ma la realta' è che l'operazione di un singolo
individuo in quei posti non è che una goccia d'acqua nell'universo.
Mi avvicino e vedo negli occhi dei bambini l'eccitazione alle stelle.
Non mi danno il tempo di aprire lo zaino perchè vengo assalito e
si strappano le cose dalle mani. I piu' forti prendono e scappano,
i piu' piccoli ti guardano e il mio cuore si distrugge. Che faccio?
Prendo il resto o aspetto per altri bambini che incontrero' per
le strade? Sono scene toccanti, infatti per circa un'oretta sono
rimasto in disparte fra i miei pensieri. Arriviamo al Nakuru e subito
un'invasione di babbuini ostacola il passaggio del furgone. L'ambiente
è molto verde e il quadro che si presenta è favoloso. Giraffe, zebre,
bufali, impala, elefanti e finalmente riesco a vedere il rinoceronte
molto da vicino. Il lago si trova poco distante e il colore è tendente
al rosa. Un'invasione di fenicotteri vive nel lago e poco distante
una colonia di pellicani con alcuni marabu' stanno mangiando. Essendo
un lago salato, lungo tutta la costa il colore è bianco del sale
depositato. Il cielo verso sera si annuvola sempre un po' ma comunque
non piove perchè questo è un periodo secco. Solitamente, in Africa,
esistono due periodi in cui piove: novembre-dicembre (stagione delle
piccole piogge) ed aprile-maggio (stagione delle grandi piogge).
Il nostro lodge si trova, ovviamente, immerso nella savana e durante
la notte si sente il maschio del leone che, con il suo ruggito,
segna il territorio.
05 agosto
Col passare dei giorni il rapporto
con gli altri compagni di viaggio si intensifica sempre piu' e con
piacere, parlando con Claudio, posso ormai dire con certezza che
siamo stati molto fortunati ad incontrare delle persone che hanno
reso questo viaggio ancora piu' bello di quanto si era preventivato.
Ho sempre ritenuto la "qualità" della compagnia non fondamentale
ma importante per la buona riuscita di un viaggio. Anche la guida
George è risultata veramente simpatica e professionale. Con noi,
su altri due furgoni, ci sono alcuni italiani (soprannominati "La
principessa con la corte") ed il resto sono spagnoli. George ci
insegna una canzone locale molto famosa, Jambo cosi, durante i trasferimenti,
passiamo un po' di tempo a sgolarci. Eccoci all'entrata del Maasai
Mara, il parco piu' famoso del Kenya. Questo parco è la continuazione
a nord del Serengeti (tanzania) ed è diviso dal fiume Mara. In questo
parco avviene un fenomeno unico al mondo chiamato migrazione. Infatti,
tutti gli anni verso la metà di luglio circa 1.600.000 gnu, 600.000
zebre, 400.000 gazzelle, giraffe ed elefanti si spostano dal Serengeti
per venire al Maasai Mara. Seguono i monsoni e quindi le piogge
per arrivare in posti dove hanno la sicurezza di trovare erba ed
acqua in abbondanza. Purtroppo lungo il percorso devono attraversare
il fiume, habitat dei grandi coccodrilli e felini che li attendono
con ansia. Queste immense mandrie rimangono in Kenya fino alla metà
di ottobre per poi ritornare indietro e trovare la secca pianura
del Serengeti che sta' diventando verde sotto l'effetto delle piogge.
Dire che ci sono colline e praterie colme di animali vuol dire ancora
poco. Il paesaggio è completamente diverso dagli altri parchi, qui
è steppa con erba tendente al giallo. Le piante si trovano lungo
i corsi d'acqua e l'ambiente è collinoso e molto vasto. Il contrasto
tra l'azzurro del cielo, il giallo dell'erba, il verde delle piante
è enorme, in piu' se associamo i colori degli animali (giraffe,
zebre, gazzelle, ecc) diventa una bella tavolozza di colori.
06 agosto
Giornata completa di safari al Maasai Mara. Dopo aver fatto
colazione e preso la sacca dei viveri per il pranzo andiamo a visitare
un villaggio Maasai. Si differenziano dai Samburu per culture e
usanze ma sono simili in molte cose. Il capo del villaggio ci invita
nella sua Manyatta (capanna). All'interno è buio e c'è un gran fumo
perchè hanno acceso il fuoco. Di notte la temperatura scende molto
e quindi il freddo si fa sentire, a differenza del giorno che si
possono raggiungere i 35°. Anche queste capanne sono costruite con
fango, sterco e canne. Ballano e cantano per noi, ci fanno vedere
le loro usanze ed i loro prodotti. Secondo me, i Maasai sono persone,
fisicamente, veramente belle. Incominciamo il safari ed è una giornata
grandiosa perchè finalmete la vivo completamente in mezzo ai "miei
leoni" soprattutto il Simba, il re della foresta. Ci sono dei maschi
che raggiungono i 300Kg e sono enormi. Quando i nostri sguardi si
incrociano ho la sensazione di essere freddato. Le femmine sono
con i cuccioli e ce ne sono una esagerazione. Un altro colpo di
fortuna è stato vedere il ghepardo (a 2 metri) con quattro cuccioli.
Meraviglioso. In questo parco ci sono tutte le specie di animali
selvaggi e in linea di massima li abbiamo visti. Ovviamente lungo
il fiume ci sono anche gli ippopotami e coccodrilli.
07 agosto
Si
fa ritorno a Nairobi e purtroppo i nostri safari sono finiti. Incominciamo
a salutare le ragazze di Arezzo, fanno una estensione mare vicino
a Mombasa e noi passiamo il pomeriggio per negozi a fare le ultime
compere. Non ci inoltriamo molto nella città perchè è pericoloso
e sconsigliato. Incomincio a capire che per un po' non vedro' piu'
i leoni e mi prendono piccole sensazioni di tristezza. Città caotica,
un casino incredibile. Tutti che gridano, suonano il clacson, sgasano
con auto e pulman. Non si respira.
08 agosto
Visita della città
con una guida e pomeriggio visita al museo di Nairobi e alla casa
della Blixen (la mia Africa / Out of Africa)
09 agosto
Ritorno in
Italia, ma non c'è il volo. Panico.......gran casino con la East
Africa Air. Sbattimenti a destra e a sinistra e incazzature varie.
10 agosto
Arrivo a Milano |