Indice

28 luglio partenza

30 luglio Melbourne/Phillip Island

01 agosto Lorne / Great Ocean road

02 agosto Great Ocean Road

03 agosto Olgas

04 agosto Ayers Rock/Kings Canyon

06 agosto Mataranka Terminal Pool

07 agosto Katherine/Kakadu N.P.

09 agosto Kakadu National Park

12 agosto Cairns

14 agosto Airle Beach

16 agosto Sydney

21 agosto Rientro Milano


28 luglio partenza
Finalmente dopo anni siamo riusciti ad abbandonare gli Stati Uniti e ci stiamo dirigendo dalla parte opposta, molto lontano, in Australia. Siamo consapevoli del lungo viaggio ma non pensavo che 23 ore in aereo diventassero un incubo.Siamo a Milano Malpensa e andiamo incontro a Flavia che dovrebbe essere già arrivata con il volo proveniente da Venezia. Un piccolo commento sulla compagnia aerea EMIRATES: la migliore in assoluto, con classe economica a livello della biasness-class. Menù alla carta, televisore 14” su ogni sedile con 17 videogames, 21 canali televisivi e tre telecamere collegate con la prua dell’aereo in modo tale da vedere decolli e atterraggi in diretta.

30 luglio Melbourne / Phillip Island
Arriviamo a Melbourne alle due del mattino e la temperatura esterna è di 10°, un freddo micidiale ma si sa che agosto in Australia è pieno inverno. Prendiamo un taxi e ci dirigiamo subito in albergo per una doccia e per dormire un po’. Ah, la guida è alla destra e si viaggia a sinistra. Un casino.Il mattino seguente ci svegliamo abbastanza presto da poter andare a prenotare la visita guidata a Philliph Island dove vivono I pinguini nani, unici al mondo, e koala. Ci siamo informati su internet (in Italia) su orari, escursioni, tour e così abbiamo fatto solo il biglietto e poco dopo siamo partiti. Si trova a circa 100 Km dalla città ma ne vale la pena. Lungo la strada ci fermiamo in un luogo dove ci sono tantissimo canguri. Che belli, sono abituati alle persone al punto che si lasciano avvicinare ed accarezzare. Ce ne sono alcuni alti 1,5m. Poco dopo si riparte e l’entrata sull’isola è caratterizzata da una foresta di eucalipto sui quali vivono tantissimi koala. Sono grandi “peluche” somiglianti a piccoli orsetti con il marsupio. Verso il tramonto sostiamo in un punto della costa dove quotidianamente si può assistere alla parata dei pinguini nani. Infatti, tutti i giorni all’alba centinaia di questi piccoli animali (alti circa 15cm) lasciano la loro tana e si tuffano in mare per uscire, tutti in fila, alla sera. Indifferenti alla nostra presenza ci passano vicini e, barcollando, ritornano nelle loro tane.

01 agosto Lorne e Great Ocean Road
Questa mattina incominciamo la giornata con un’operazione pericolosa: ritiro auto. La guida si trova a destra ma la cosa più critica è che anche i comandi sono al contrario cosi nel momento in cui si azionano gli indicatori direzionali parte il tergicristallo e viceversa. Per fortuna che il cambio è automatico altrimenti sarebbe stato un disastro cambiare marcia con la sinistra. Usciamo da Melbourne e dopo circa 150 km, in direzione,sud ci troviamo sulla costa all’imbocco della Graet Ocean Road. Soffia un vento gelido, siamo in pieno inverno, ma le bellezze di questi posti sono incantevoli. Le rocce a picco su piccole spiagge hanno un grande effetto e qualche “fuori di testa” ha il coraggio di fare sorf. Arriviamo a Lorne, un piccolo paese molto caratteristico diventato famoso per i suoi campi da golf popolati dai mitici canguri. Infatti è sbalorditivo, migliaia di canguri oziano su queste distese d’erba e tutti hanno il piccolo nel marsupio che spunta. Sono veramente belli ma questi, a differenza di quelli visti il giorno prima, non si lasciano avvicinare più di un paio di metri. Il cielo è scuro e verso sera incomincia a piovere.

02 agosto Great Ocean Road
Si riparte con un alternarsi di pioggia, di sole e vento che ci solleva da terra. La destinazione è la città di Adelaide percorrendo tutta la Great Ocean Road. Da qui incominciano i posti più belli come il faro di Portland, le foreste pluviali, i 12 Apostoli, il London Bridge e molti altri posti da mozzafiato. Lasciamo la costa e per km e km strade diritte senza abitazioni, solo campi. La densità della popolazione, infatti, in Australia è molto bassa, basti pensare che fa 18.000.000 di abitanti su un’estensione più grande dell’Europa. A sera siamo in città e non è male, trafficata e giovanile.

03 agosto Olgas
Il volo che da Adelaide ci porta ad Ayers Rock fa scalo ad Alice Spring e appena ci stacchiamo da terra spicca il colore rosso del deserto australiano. Un’immensa pianura che compone tutto il cuore di questo continente e fra i tanti deserti che ho visto, questo è uno dei più belli. La terra dei canguri, degli aborigeni, del mancato confine tra lo spazio e il tempo. Scendiamo ad Ayers Rock ed i nostri vestiti invernali non vanno assolutamente bene, ci sono circa 30° e l’aria è afosa. Abbiamo preferito prendere due macchine, a differenza della costa dove avevamo affittato un monovolume, perché lungo la strada del deserto potrebbe succedere di tutto e quindi di avere bisogno di un mezzo. Appena lasciamo l’aeroporto vediamo di fronte, all’orizzonte l’Uluro o Ayers Rock, l’enorme monolito, simbolo dell’Australia, monte sacro per gli aborigeni. E’ maestoso e stupendo ma, secondo il nostro programma ci dirigiamo a circa 60km dove si trovano le Olgas, una serie di 24 monoliti di forma tondeggiante, per vedere il tramonto. Una delle caratteristiche di queste rocce è il cambiamento di colore col variare della luce, dal rosso al viola al blu.

04 agosto Ayers Rock e Kings Canyon
Il sole, in questo periodo, sorge alle 7.10 cosi, questa mattina, la sveglia è veramente presto. Arriviamo all’Ayers Rock alle 6.30 quando è ancora buio e la temperatura è fredda. La mia scelta di indossare i pantaloncini corti non è stata buona. Verso le 7 la prima luce riflette sulla roccia e col passare dei minuti il colore diventa blu, poi viola, poi rosso e poi arancione. Incredibile, la montagna sacra, verso le 8,30, risplende sotto un sole che incomincia a scaldare. C’è un percorso da fare a piedi che segue tutto il perimetro e sono circa 12 km e in un punto si puo’ salire fino sopra. Flavio ed io ci proviamo ma sembra l’invasione dei cinesi. Da lassu’ c’è un panorama splendido e, cosi, mi chino per 10 minuti ad ammirare l’estensione del deserto. Soffia un vento freddo e di fronte, a circa 60 km, si innalzano le Olgas. Scendiamo e facciamo ancora alcune tappe nei punti piu’ caratteristici e poi ci mettiamo in macchina perché la giornata ci riserva un bel itinerario. Dopo alcune ore di viaggio, in direzione nord, arriviamo al Kings Canyon. Un enorme anfiteatro roccioso che si innalza per circa 200m nel quale si è creato il Canyon ed esiste un percorso, a piedi, di 3 ore che permette di salire da un lato, attraversare tutto il Kings e scendere dal lato opposto. E’ meraviglioso, il colore rosso delle rocce è spezzato da un contrasto verde, di vere e proprie oasi nate al di sopra del Canyon con laghi e piccole cascate, e dal blu vivo di un cielo senza l’ombra di neanche una nuvola.

06 agosto Mataranka terminal pool
Lungo il percorso stradale si vede una strage di canguri ammazzati dal passaggio delle auto e dei mezzi pesanti che, dato gli immensi spazi, sembrano piu’ dei treni visto che trainano fino a 4 rimorchi. Il cielo è sorvolato da avvoltoi che hanno il cibo assicurato. Stiamo percorrendo circa 3500 km per arrivare fino a Nord nella città di Darwin. Passiamo Alice Spring e arriviamo a Mataranka Terminal Pool. L’impatto ambientale è enorme: in questo luogo ci sono delle sorgenti di acqua calda che sgorgano dal terreno e si gettano nel fiume. Tutto attorno è nata una vegetazione di palme cosi fitte che i raggi del sole stentano ad entrare. Ricordiamoci che siamo nel mezzo del deserto. L’acqua è di un colore azzurro-verde, di una limpidezza tale da vedere tutto come se fosse un acquario e la temperatura molto alta. Ci immergiamo e passiamo la giornata a mollo nel mezzo di una vegetazione da fotografia.

07 agosto Katherine / Kakadu N.P.
Da questa zona in poi incominciano i fiumi e ci avviciniamo sempre piu’ al Kakadu National park. Lungo la strada facciamo una piccola deviazione per andare a vedere un posto, chiamato the Devil’s Marble, dove, in qualche modo inspiegabile, ci sono massi accatastati di forma tondeggiante. Diciamo che dal terreno si puo’ salire fino a 50-60m. Riprendiamo la strada principale e arriviamo a Katerine, nelle vicinanze del grande parco. Il programma è quello di sostare per effettuare un tour con battello sul fiume nel mezzo di un canyon. Qui vivono i coccodrilli d’acqua dolce, esemplari di circa 2-2.5m quasi innocui per l’uomo (forse). I cartelli sulle rive, comunque, indicano il divieto di scendere. La cosa impressionante è il rumore assordante di piccole grida che ci sono nell’aria. Subito non abbiamo fatto caso ma poco dopo abbiamo visto sugli alberi degli enormi “fagotti neri” che si muovevano. Sono pipistrelli dalle dimensioni di un coniglio. Saliamo sul battello e subito dopo pochi minuti vediamo dei coccodrilli coricati ed immobili a scaldarsi al sole. Hanno la bocca spalancata e veniamo a sapere che in quel modo raffreddano il corpo espellendo il calore interno. L’acqua è talmente pulita che si vede tutto. Ci sono tartarughe che vengono a cercare cibo e pesci Barramoundi di dimensioni enormi. Verso sera ripartiamo e poco dopo siamo all’entrata del Kakadu National Park. Siamo ormai al tramonto di un’altra splendida giornata ma facciamo ancora alcune soste ad ammirare i termitai che in questa zona arrivano a 4m di altezza. Siamo in albergo molto tardi perché dopo l’entrata del parco bisogna percorrere 120 Km per arrivare nella zona turistica.

09 agosto Kakadu National Park
Ci stiamo avvicinando alla costa nord e i fiumi sono di colore marrone con cortecce di alberi che galleggiano…….a volte vanno in immersione e poi riaffiorano. Caspita non sono cortecce, sono coccodrilli ma questi sono enormi. Arrivano a 6-7 m di lunghezza e lo stomaco è di colore bianco con rigature gialle. Per me non è la prima volta che li vedo da vicino ma sia quelli visti a Katherine e sia quelli visti in Florida erano la metà di questi. La vegetazione è di tipo “savana” e durante le escursioni a piedi c’è un po’ di timore nell’aria. Faccio molta attenzione a non finire con la testa nel mezzo di una ragnatela che sovente si trovano durante i percorsi ma contro le noiosissime mosche non si puo’ fare nulla. Il posto piu’ bello rimane, comunque, nel mezzo di questo parco dove si arriva tramite 4x4 perché la strada è molto sconnessa e i guadi da oltrepassare sono molti. Siamo a Jim Jim Falls e Twin Falls. Le prime ci si arriva dopo circa 1,5 ore di camminata fra rocce e fitta vegetazione, un posto veramente unico dove, in questo periodo è stagione secca quindi con poca acqua, c’è una cascata di 90 metri di salto. Il secondo invece è un paradiso terrestre. Ci si arriva solamente in canoa o a nuoto per finire in una spiaggia bianca con a fianco queste cascate gemelle. L’acqua è un fredda ma il bagno è inevitabile. Si rimane tutto il giorno a prendere il sole e ad ammirare lo scenario incantevole.

12 agosto Cairns
Da Darwin prendiamo un volo e arriviamo a Cairns , sulla costa orientale nel Queensland. Abbandoniamo il deserto e ci troviamo di fronte a nuovi spettacoli di natura: la foresta pluviale e la barriera corallina. Appena fuori la città parte una funivia, lo Skyrail, che attraversa tutta la foresta e finisce in un paesino immerso nel verde e nei fiori dove l’arte aborigena ne fa da padrona. A Cairns stiamo due giorni e quello successivo andiamo a Port Douglas, circa 70 Km dal centro, dove ci sono molti catamarani con tour organizzati per la barriera corallina. Che dire? Non ci sono parole per descrivere cio’ che abbiamo visto e fatto, una volta arrivati su un’isola , a 1 ora da mare, e preparati con l’attrezzatura per entrare in acqua.

14 agosto Airle Beach
Da Cairns ci dirigiamo a sud lungo la costa del Queensland, la quale mi lascia un po’ deluso dopo tutto cio’ che abbiamo visto e fatto, immersi nelle piantagioni di canna da zucchero ma un posto su tutti cattura il nostro cuore: Airle Beach. Abbiamo approfittato di un giro con un volo locale sulla barriera corallina, circa 45 minuti, e di una spiaggia da incanto. L’unico neo è il divieto di balneazione dovuto alla presenza di gigantesche meduse nei pressi della riva.

16 agosto Sydney
Da Brisbane prendiamo un volo e ci dirigiamo a Sydney dove sostiamo gli ultimi quattro giorni. Una delle città piu’ belle al mondo e soprattutto giovanili con tante cose da fare e da vedere. Il volo di rientro è interminabile con l’aggiunta di uno scalo a Roma Fiumicino. 24 giorni di vacanza sono tanti ma passati in un attimo, soprattutto lasciando un bel segno indelebile.